Età evolutiva
Condividi la storia del minore per risolvere i suoi traumi
Il mio approccio psicoterapeutico con bambini e adolescenti integra nella formazione psicoanalitica, l’arteterapia, la tecnica EMDR per il superamento di eventuali traumi vissuti dal bambino (separazione dei genitori, lutto di una persona cara, bullismo…), la teoria dell’attaccamento di J. Bowlby e la Mindfulness applicata all’età evolutiva.
La psicoterapia nell’età evolutiva parte sempre da un colloquio con i genitori per condividere la storia del minore, con particolare riguardo a cosa è avvenuto nei primi cinque anni di vita (dalla gravidanza alla nascita, alle varie acquisizioni nello sviluppo …), la descrizione delle problematiche o dei sintomi che si sono evidenziati. In seguito viene visto il minore per tre/quattro incontri in cui si alterna al dialogo, l’utilizzo di test carta matita o proiettivi per capire il mondo emotivo del piccolo paziente e comprendere quale possano essere le migliori strategie per aiutarlo. Una buona alleanza con i genitori è fondamentale per la riuscita del percorso con il bambino o l’adolescente, dove questa viene a mancare non sempre è possibile a raggiungere i risultati sperati.
Il bambino infatti spesso porta come sintomo un disagio che appartiene alla coppia genitoriale e quindi la consapevolezza e collaborazione delle figure genitoriali è molto importante. Se viene valutato che il minore necessita un percorso terapeutico, la psicoterapia prosegue, a seconda dell’età e del disturbo con colloqui o con gli strumenti del gioco e del disegno. Per piccoli disturbi di ansia da prestazione scolastica o sintomatologie reattive a situazioni specifiche (es. pochi episodi di bullismo, regressione per la nascita di un fratellino), spesso si tratta di un breve percorso terapeutico (qualche mese); per disturbi più importanti (es. disturbi del comportamento alimentare, separazione conflittuale dei genitori ecc.) il percorso da intraprendere è più lungo e prevede periodicamente degli incontri di confronto/ restituzione ai genitori.
Gli adolescenti spesso attraversano crisi fase-specifiche che non richiedono una psicoterapia a lungo termine. Quando invece si intraprende un percorso psicoterapeutico, salvo situazioni di incolumità personale, le restituzioni ai genitori vengono sempre prima concordate con il ragazzo (la ragazza), al fine di poter guadagnare la sua fiducia, chiedendo anche la sua partecipazione agli incontri (quando possibile).